Roma, 11 gennaio 2019 – “Nel 2018 si sono registrati più di 1450 morti sul lavoro. È quanto rileva l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. E facendo una media su base annua sono quattro persone al giorno che perdono la vita sul posto di lavoro o per incidenti durante il tragitto casa-lavoro.” Lo ha dichiarato in una nota Luigi FERRARA, Presidente di CONFASSOCIAZIONI Sicurezza.
“In dieci anni, e cioè dal 2008, anno dell’entrata in vigore del Testo Unico sulla Sicurezza, sono morte più di 15mila persone – ha continuato FERRARA che è anche Presidente ANCORS, Associazione Nazionale dei Consulenti e dei Responsabili della Sicurezza sul lavoro -. Un bollettino di guerra che continuiamo a contrastare, ma a non debellare. Perché ciò che manca è la consapevolezza che la sicurezza sia un elemento fondamentale per la vita. Dobbiamo lavorare insieme per un mondo dove il lavoro significa salute e sicurezza, dove le persone si sentono protette ma non guidate dagli obblighi”.
“Le leggi esistenti sicuramente servono, ma a fare la differenza è la diversa sensibilità culturale delle persone – ha proseguito FERRARA – ed è per questo che CONFASSOCIAZIONI e ANCORS insieme propongono la creazione di un’Agenzia Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro e nelle Famiglie. Avere una cabina unica di regia, puntare alla semplificazione degli adempimenti formali previsti dalla normativa vigente per le PMI, coinvolgere tutti i cittadini in attività formative e informative per renderli consapevoli del rischio e attenti ai pericoli cui sono esposti, sono alcuni punti che riteniamo essenziali per dare soluzioni pratiche a questa grande piaga. Senza dimenticare la progettazione strategica di ulteriori livelli di prevenzione per il futuro di un mondo di sempre maggior interazione con i sistemi automatizzati.
“La chiave di volta è semplice e concreta – ha affermato il Presidente di CONFASSOCIAZIONI SICUREZZA – , renderci consapevoli attori del nostro cambiamento. Due esempi su tutti: il fumo nei locali chiusi e le cinture di sicurezza. Per il fumo all’inizio si pensava inaccettabile il veto. Oggi non è più così, esistono aree dedicate per i fumatori come pure paesi nel mondo che lo inibiscono anche all’aria aperta, come la Svezia. Per quanto riguarda le cinture di sicurezza siamo a metà del percorso perché se è vero che quelle anteriori sono diventate una buona abitudine, siamo ancora lontani per l’uso salva vita dato da quelle posteriori”.
“Tra i nostri obiettivi strategici – ha concluso il Presidente di CONFASSOCIAZIONI, Angelo DEIANA – c’è quello di garantire e diffondere il più possibile la cultura della prevenzione. E uno dei passi strategici verso tale obiettivo è stato il Protocollo d’Intesa tra CONFASSOCIAZIONI e Croce Rossa Italiana,
presentato lo scorso dicembre a Roma nella Sala Stampa del Senato. Un primo passo formale che ha già in cantiere azioni pratiche come l’azione congiunta per far approvare una norma di legge che preveda la presenza obbligatoria di un defibrillatore in ogni auto nuova venduta perché le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel nostro Paese. Abbiamo aumentato la prevenzione con i seggiolini in auto che avvisano i genitori della presenza dei piccoli. Dobbiamo fare un ulteriore passo in avanti, inserendo l’obbligo di avere a bordo un defibrillatore con la necessità di frequentare un corso di primo soccorso, per chi vuole conseguire la patente di guida, un provvedimento da sempre auspicato dalla Croce Rossa. Una sola domanda semplice: quante vite potremmo salvare attraverso questa semplice misura?”