Roma, 12 settembre 2020 – “Abbiamo letto con attenzione il testo del cosiddetto “Decreto Scuola” e ci siamo resi conto che, ancora una volta, sono stati ignorati i genitori che non svolgono lavoro dipendente. In altre parole, non è previsto alcun sostegno in caso di quarantena dei figli”. Lo ha dichiarato in una nota Federica DE PASQUALE, Vice Presidente di CONFASSOCIAZIONI.
“Dall’articolo 5 del testo – ha proseguito Federica DE PASQUALE, che in CONFASSOCIAZIONI ha anche la delega alle pari opportunità – si evince che, per aiutare i genitori ‘lavoratori dipendenti’ nel caso di quarantena prevista per quelle classi in cui risulti che uno studente sotto i 14 anni sia positivo al Covid-19, vengano attivati quegli strumenti straordinari, già previsti nel periodo del lockdown ed inseriti nei decreti precedenti: congedi straordinari retribuiti, smart working, bonus baby sitter”.
“Naturalmente siamo felici che vengano varati provvedimenti per sostenere i genitori che svolgono un lavoro dipendente. Ma – ha continuato la DE PASQUALE – la domanda sorge spontanea: possibile che puntualmente ci si dimentichi dei genitori che svolgono un’attività autonoma, professionale o imprenditoriale? Per loro, infatti, non è previsto alcun sostegno, forse persistendo la perversa convinzione che un titolare di partita IVA, che sia lavoratore autonomo, professionista o imprenditore, sia un soggetto economicamente benestante e non abbia bisogno di sostegni”.
“Noi crediamo – ha affermato Federica DE PASQUALE, che presiede anche la Branch BES & WELFARE di CONFASSOCIAZIONI – che sia giunto da tempo il momento di andare oltre questa finta rappresentazione della realtà, considerato che, proprio a causa del COVID, sono venute alla luce le fragilità del mondo delle professioni e dell’impresa che hanno potuto beneficiare solo di una sorta di ‘elemosina di Stato’ a fronte di un decremento dell’attività tra il 30 e il 50% a seconda dei settori”.
“La nostra Confederazione – ha concluso Angelo DEIANA, Presidente di CONFASSOCIAZIONI – si batte da sempre affinché si portino avanti azioni concrete per il contrasto alla povertà e politiche sociali che garantiscano un sistema di welfare che supporti tutto il mondo del lavoro, cercando di garantire che non ci siano discriminazioni tra i genitori che lavorano, dipendenti, autonomi, imprenditori che siano. Ecco perché riteniamo scandaloso un provvedimento che dimentichi tutte quelle mamme e quei papà che portano avanti il Paese con il proprio lavoro autonomo o imprenditoriale. La domanda è: sono genitori di serie B?”.
“Ma non basta: leggiamo – ha aggiunto infine il Presidente DEIANA – un’intervista su Repubblica della Ministra Bonetti che afferma che tali provvedimenti di garanzia verranno estesi anche alle partite IVA. Benissimo, ma la domanda seguente è: perché non è stato fatto subito? C’è un disegno strategico nell’attendere eventuali emendamenti parlamentari, che avranno effetto solo tra 50 o 60 giorni saltando l’eventuale seconda ondata, per essere equi anche nei confronti delle partite IVA? Milioni di lavoratori autonomi e di imprenditori aspettano questa risposta dal Governo”.
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