Roma, 19 agosto 2015 – “Se le riforme fortemente volute dal premier Renzi avranno lo stesso risultato di quella delle Province non ci sarà alcuna riduzione effettiva della spesa pubblica, ma solo tagli indiscriminati con conseguenti disagi e disservizi per i cittadini”. Lo sostiene Federica DE PASQUALE, Vice Presidente di CONFASSOCIAZIONI con delega alle pari opportunità.
“Nei fatti la legge 56/2014 (Delrio), numeri alla mano – precisa la Vice Presidente – non ha prodotto alcun risultato degno di nota, se non quello di privare i cittadini del potere di eleggere i propri rappresentanti. Né tanto meno la si può definire una riorganizzazione efficiente delle Istituzioni, considerando che la spesa delle Province incide sulla spesa complessiva dello Stato solo per l’uno per cento. Averle svuotate delle proprie risorse finanziarie senza alcuna garanzia, con in contemporanea, l’assorbimento concreto delle importanti competenze a carico di questo Ente intermedio da parte delle Regioni, dei Comuni e delle Città metropolitane, sta creando conseguenze devastanti, destinate anche ad aggravarsi”.
“Vorremmo essere sempre fonte di buone notizie e compiacerci per i tagli alla spesa pubblica – sottolinea Federica DE PASQUALE – ma in questo caso risulta complicato trovare un solo argomento a favore di questa riforma. Infatti, per quanto riguarda CONFASSOCIAZIONI dobbiamo registrare grande preoccupazione per le migliaia di professionisti e di imprese locali che stanno avendo grandi difficoltà nel ricevere i pagamenti dall’ente Provincia, nonostante i lavori regolarmente appaltati e portati a termine. Molte di queste imprese saranno, purtroppo, destinate a fallire. Occorre, inoltre, non dimenticare i 48mila dipendenti delle Province, quasi la metà donne, per i quali il futuro è sempre più incerto, essendo ormai terminati i fondi per pagare i loro stipendi. In più è ancora lontano dal realizzarsi il processo che avrebbe portato 20mila dipendenti delle Province da mettere in mobilità per essere assorbiti da Regioni o Comuni”.
“In sintesi – puntualizza DE PASQUALE – per rimediare ai gravi danni causati anche dai tagli imposti dalla legge di Stabilità per il prossimo triennio 2015-2017, pari a 3.180 miliardi, se il Governo vuole persistere con la fallimentare filosofia della Legge 56/2014, dovrà in ogni caso rivederne tutto l’impianto non avendo le Regioni i fondi per assorbire le funzioni delle Province e ancor meno una quota parte del personale”.
“A certificare il completo disastro della riforma abbiamo anche la Corte dei Conti – ricorda la Vice Presidente di CONFASSOCIAZIONI -. Nei giorni scorsi la Magistratura contabile ha lanciato l’allarme per una prima valutazione di quelli che sono stati gli effetti della riforma dal punto di vista dell’impatto finanziario, sugli equilibri, sul rispetto del Patto di stabilità e sull’erogazione dei servizi al cittadino, confermando un quadro a dir poco tragico che nei prossimi mesi avrà pesanti ripercussioni in termini occupazionali, di assistenza al cittadino e in merito alla manutenzione di strade e scuole. Senza fondi da parte dello Stato, quindi, Regioni e Comuni non sono nelle condizioni di farsi carico di ulteriori funzioni da gestire.
È bene precisare che secondo la Legge Delrio si dovrebbero trasferire alle Regioni le seguenti competenze delle Province:
1) gestione dei rifiuti; 2) assistenza disabili; 3) formazione professionale; 4) centri per l’impiego; 5) protezione civile; 6) biblioteche e musei; 7) turismo; 8) pianificazione industriale.
In concreto si contano sulle dita di una mano le Regioni che ad oggi hanno assorbito, in parte, tali funzioni.
Di contro in capo alle Province rimangono funzioni fondamentali quali: 1) la manutenzione di oltre l’80% dei chilometri delle strade italiane; 2) la manutenzione delle scuole; 3) la tutela ambientale.
Il dato più allarmante lanciato dalla Corte dei Conti è che, ad esercizio finanziario 2015, ormai iniziato da mesi, l’onere della spesa che doveva essere trasferito, secondo la tempistica della legge 56/2014, resta ancora in capo alle Province (e presumibilmente tale situazione è destinata a procrastinarsi).
Ecco che, come un castello di sabbia, la Legge Delrio crolla sotto il peso delle spesa ancora a carico delle Province, e tra le più gravose proprio quella per il personale, che non sarebbe più dovuta essere a carico di questi Enti. Con una mossa ancora più masochista occorre evidenziare che il Governo ha pensato bene anche di trattenere circa il 40% dei fondi notoriamente destinati alle spese delle Province provenienti dall’introito delle RC Auto e dalle immatricolazioni”.
“Risulta evidente – conclude Federica DE PASQUALE – che l’Esecutivo ha completamente sbagliato i calcoli e attuato di conseguenza tagli assolutamente “lunari” nei confronti degli Enti territoriali. Tagli calcolati sulla carta con grande superficialità senza conoscere la realtà e non fondati sugli effettivi fabbisogni standard di Province e Città metropolitane. Aspettiamo di vedere quali iniziative adotterà il Governo per risolvere il problema di aver fortemente sottostimato i fabbisogni finanziari delle Province e quali conseguenze avrà questo grave errore sulla manutenzione ordinaria di strade e scuole e sul pagamento delle fatture già emesse dai diversi fornitori.
Considerando le cosiddette “clausole di salvaguardia” della Legge di Stabilità, che come la spada di Damocle pendono ancora sulla nostra testa, la riduzione delle tasse sembra una lontana chimera e sicuramente l’autunno che ci aspetta sarà ancora più caldo dell’estate!
Come CONFASSOCIAZIONI dobbiamo esprimere grande preoccupazione per gli effetti negativi che sta avendo questa riforma disastrosa in termini di crescita economica: le riforme improvvisate e basate su calcoli “lunari” diventano un pesante freno alla crescita economica del Paese