Confassociazioni International continua il suo road show in giro per l’Italia per portare sui tavoli di discussione il tema degli investimenti esteri.
Mercoledì 23 novembre si svolge a Salerno, alle ore 16,00, l’incontro in Camera di Commercio, sul tema degli investimenti esteri, quarta tappa del ciclo di conferenze: “Investimenti esteri: risorsa odierna; speranza di domani”, promosso da Confassociazioni International, Unioncamere, ICE.
L’ incontro, come i precedenti di Torino, Mestre e Roma, è stato strutturato in tre sessioni. Dopo i saluti del presidente Andrea Prete, padrone di casa, nella prima si illustrano le azioni che il sistema Paese sta producendo per stimolare gli operatori stranieri ad investire in Italia. E qui ascolteremo Gianni Fiaccadori dell’Ice, e Paolo Pispola del Mise. Quindi in seconda sessione si analizzeranno gli effetti che potranno produrre sui territori eventuali incrementi di investimento. Tra gli altri, Paolo Ciocca, responsabile Servizio studi Bnl Bnp Paribas. Nella terza sessione, infine, si parla di Mezzogiorno. Adriano Giannola, Deandreis di Srm, l’ assessore Amedeo Lepore ci illustreranno i dati che appaiono negativi in generale, ma forse forniscono qualche elemento di speranza per il futuro.
Al momento non c’ è da gioire. Neppure il 4% delle aziende nelle quali son presenti capitali esteri risiede nelle regioni meridionali. Appena 360 su 9367 ( 4431 in Lombardia ). Si pensi che a tutto il 2014, il 65% sul totale degli Ide (investimenti diretti esteri) risulta calamitato dal solo Nord Ovest, a fronte di un misero 2% diretto dalle nostre parti.
D’altronde le grandi operazioni, come ChemChina che entra in Pirelli, o Audi che acquisisce la Ducati, non abitano certo al Sud. Ma il dibattito è aperto, e non di rado ascoltiamo voci contrastanti. Donato Iacovone di Ernst & Young sostiene che siamo sulla buona strada per recuperare in una graduatoria che al momento ci vede penultimi in Europa, con il 17% del Pil, secondi solo alla Grecia. Ma, attenzione, un 17% che è prodotto dalle aziende a capitale straniero, lo 0,3% del totale. Dato apparentemente anomalo. Ma che va letto in una logica di buona gestione delle aziende, e soprattutto di solida strutturazione , e di investimento sulla ricerca. Elementi che spostano l’ago della bilancia ancora una volta al Nord.
Cosa fare per il Sud? Dicevamo di notizie incoraggianti. Il pastificio Garofalo di Gragnano, ad esempio, dopo la cessione ad un gruppo spagnolo un paio di anni fa, ha conservato i livelli occupazionali, ed ha visto crescere i bilanci. Ma anche l’ esperimento della Apple va letto positivamente, soprattutto per la filosofia innovativa che trasferisce, laddove il gruppo americano dimostra di credere nella fantasia e nella capacità di proporsi che caratterizza il giovane meridionale . Alcune esperienze in Puglia e Calabria, che ascolteremo dal professor Federico Pirro, e dal professor Carlizzi, potranno risultare a loro volta interessanti. Presidente Confassociazioni
Ecco la locandina dell’evento con il programma: