Roma, 6 marzo 2017 – “La formazione offre valore aggiunto alla professione nel momento in cui garantisce realmente una specializzazione sempre più formante per ogni singolo professionista”. Lo ha dichiarato Franco Pagani, Vice Presidente CONFASSOCIAZIONI con delega a Giustizia e Università.
“Ho seguito con attenzione – ha sostenuto Pagani – il dibattito sorto da qualche settimana sulla qualità e l’utilità effettiva dei numerosi corsi di formazione ideati per i professionisti, obbligatori per chiunque faccia parte di un ordine o di un albo, ma che, già da un po’ di tempo, non lascia esenti le professioni regolamentate con la L. 4/2013. Il nocciolo della questione non è tanto l’obbligatorietà, bensì il come viene percepita tale formazione da chi la eroga come da chi la acquisisce. Nel senso che, fin quando predomina la scarsa attenzione sul suo valore aggiunto, ci sarà sempre chi offre corsi scadenti e a basso costo, e dall’altra parte chi, pur di non essere penalizzato nella professione, segue una formazione senza alcun valore aggiunto. Senza dimenticare che la formazione con i crediti (CFP), prerogativa solo degli ordini e di chi ha ottenuto l’accreditamento, rischia di diventare un sistema chiuso anticoncorrenziale e poco trasparente, al limite dell’antigiuridicità e della libertà dei singoli professionisti di scegliere quanto di più adatto c’è sul mercato per rendere sempre più performanti le loro competenze”.
“Non sarebbe meglio per tutti avere contezza della realtà – ha proseguito Pagani, che è anche vice presidente della Commissione Regionale Toscana dei Soggetti Professionali, presieduta da Enrico Rossi -e sforzarsi per offrire corsi veri così da attivare il sensore dell’attenzione e capire l’importanza di una formazione trasversale che oggi, in un mercato del lavoro sempre più competitivo e performante, risulta essere davvero necessaria? Tra l’altro le opportunità per attivare questo circolo virtuoso non sono così difficili da trovare. Un esempio su tutti: la Legge Regionale della Toscana, la 73/2008, che garantisce il sostegno, per i professionisti under 40, del 50% dei costi per la formazione. Oppure la programmazione di una formazione organizzata da CONFASSOCIAZIONI, in collaborazione con Universitas Mercatorum, che con il primo dei suoi corsi, il Master Real Estate, Property & Building Management con partenza il 12 aprile prossimo, garantisce un sostegno per tutti i professionisti iscritti alle associazioni, enti e federazioni aderenti prevedendo un comitato di esperti di primissimo piano e un significativo contributo economico”.
“Lo sforzo fatto da CONFASSOCIAZIONI, che attualmente rappresenta, con le sue 275 associazioni iscritte, oltre 460mila professionisti, frutto di un’azione corale tra enti, la stessa confederazione e i suoi aderenti – ha concluso il Vice Presidente della Confederazione, Franco Pagani – mette in luce un fattore importante, e cioè che il professionista regolamentato con la L. 4/2013 è attivo, propositivo, evolutivo e in grado di cogliere le opportunità che il mercato, oggi, offre. Dal mio punto di vista, però, qualsiasi professionista di ogni ordine e grado ha questi requisiti. E quindi considero valida, e assolutamente condivisibile, la proposta avanzata dal Presidente dell’INARSIND, Salvatore Garofalo, di rivedere la formazione, così come attuata dagli ordini e collegi, affinché sia un percorso veramente utile al professionista e al consumatore. E aggiungo in maniera consapevole e performante”.